Mi chiamo Serena Gutterez e faccio la logopedista dal 2010.
Gli anni della formazione
Mi sono laureata all’università di Ferrara con 110 e lode e da subito ho iniziato ad esercitare la professione in una cooperativa privata convenzionata della provincia di Milano dove, per 13 anni, i ritmi sono stati elevati e i pazienti sono stati numerosi.
È anche grazie a questi ritmi che ho potuto implementare le mie capacità organizzative, di problem solving, nel lavoro di squadra e proseguire con la formazione specializzandomi in modo sempre più approfondito.
Attraverso l’esperienza clinica in vari ambiti, sia per varietà di diagnosi che per differenti livelli di gravità, ho imparato che l’ascolto individuale di ogni singola storia è uno strumento prezioso, che consente di mettere a disposizione le competenze tecniche in modo mirato a ogni singola persona.
Motricità orale, yoga e mindfulness
Negli anni, mai sono quindi specializzata nell’ambito della motricità orale, sia nel campo della riabilitazione dei disordini primari di linguaggio che nella riabilitazione funzionale della deglutizione.
Sono diventata insegnante Hatha Yoga e Yoga Bimbi con il metodo Yogalé, continuando la ricerca della comprensione dei meccanismi interiori che muovono l’animo umano.
Ho imparato a usare tecniche di mindfulness e la percezione consapevole del corpo, strumenti che mi hanno aiutato a diventare una professionista centrata sull’ascolto del bisogno dell’altro.
Il mio viaggio nella genitorialità
Nel 2016 e nel 2019 sono diventata mamma di Leonardo e Camilla, dando vita non solo a due persone ma anche a quel viaggio nella genitorialità che ha profondamente trasformato il mio fare logopedia, il mio insegnare il linguaggio e il mio supportare i genitori.
Nella mia esperienza genitoriale, ho compreso l’importanza del fare in modo consapevole, pur senza dimenticare i limiti dell’umana natura. Mi sono confrontata con il mondo dei consigli non richiesti, del voler insegnare ad essere genitori perfetti da parte di persone le più svariate, del “poi lo vizi, tanto passa, ai miei tempi…“ del paragone, del sentirsi genitore “sbagliato”.
Ho iniziato a lavorare su me stessa e sul mio modo interiore, sviluppando a mio modo un supporto diverso con le famiglie e lavorando con loro prima ancora che con i bambini.